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lunedì, gennaio 08, 2007

Fontanarossa: il ponte aereo dei siciliani. Ma guardiamoci bene le spalle.

La nuova aerostazione di Fontanarossa è pronta: l'opera sulla quale basare il nostro futuro, la pietra angolare sulla quale impostare il nuovo sistema Sicilia e la rinascita dei siciliani. Molto più di un ponte che vuole a tutti costi unirci al passato tenendoci appiedati ai capricci ed alle bugie di uno stato oramai allo sbando. Molto di più di un'Europa ancora senza identità: noi l'identità l'abbiamo ed il Mediterraneo anche, e non possiamo stare a perdere tempo con chi non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà.

Oggi il futuro non corre più sui binari della "Freccia del sud" o del "Peloritano" o sulle strette corsie dell'Autosole. Oggi il futuro lo si raggiunge volando: e volando lo si può anche riportare a casa. Oggi il futuro lo si raggiunge volando: e volare costa poco, più o meno quanto prendere l'autobus.

Fontanarossa è la prima pietra di quel sistema costituito dai porti di Augusta e di Termini Imerese, dalle ferrovie ad alta velocità tra Augusta, Catania, Messina, Termini Imerese, Palermo e Trapani, dall'aeroporto di Comiso. Quel sistema cioè che consegnerà la truffa dei plebisciti ottocenteschi all'immondezzaio della storia.

Però bisogna lottare e vigilare, chè ascari e sabotatori di ogni sorta sono dietro l'angolo, pronti a sgambettarci ad ogni bivio ed a metterci sotto con i loro dati falsificati, con le loro sciatte indagini degne solo delle becere fiction con le quali continuano ad insultarci tutte le sere.

Ecco perchè credo sia giusto ora essere lieti per un importante obbiettivo raggiunto (il completamento dell'aerostazione ed il riassetto della SAC), ma anche rimanere calmi e passare subito all'azione. E tra queste righe passeremo all'azione con delle semplici considerazioni:


  1. La torre degli uffici di Fontanarossa: la progettazione di un aeroporto non è una cosa semplice. I controlli sull'operato di progettisti e ditte esecutrici sono molteplici. Eppure qualcosa in questo caso è andato storto, e nessuno si è accorto che la torre degli uffici superava in altezza la torre di controllo ostruendone di fatto il campo visivo. Non siamo più negli anni 80. Il progettista non era il cognato di qualche noto politico locale. Qui si parla di ditte internazionali con decenni di esperienza. Non si stava realizzando un modellino per aggeggi telecomandati. Qui si tratta di uno scalo internazionale, il terzo polo aereo d'Italia. Smettiamola di nasconderci dietro un dito: questo è sabotaggio. Punto. I mandanti non saprei. I motivi sono ovvi: Fontanarossa fa paura a Roma come a Milano, e questa paura innestata sulle beghe politiche locali ha fatto il resto.

  2. Il finto problema della cenere vulcanica: qualcuno vuole ancora farci credere che un'aeroporto vicino ad un vulcano non può stare. Siciliani, date uno sguardo al mondo invece di viaggiare ad occhi chiusi. Siete mai stati in Messico? In Giappone? Alle Filippine? Gli hub aerei in zone vulcaniche sono la norma, come sono la norma le piogge di cenere in concomitanza di eruzioni ed esplosioni. Eventi tali da traformare gli sfoghi dell'Etna in poco più di un folkloristico sbuffo. Il problema è così sentito e conosciuto che L'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile ha preparato un documento di circa 150 pagine (Doc 9691) a tal proposito. Leggendolo ci si rende conto di come la chiusura dell'aeroporto non sia quasi mai contemplata, se non in situazioni catastrofiche. Nel documento si raccomanda più che altro il monitoraggio atmosferico: la cenere infatti cammina con i venti e non 'a come gli gira quella sera'. Ed ovviamente la scusa della vicinanza del vulcano può valere per Catania, ma non per un aeroporto situato in Calabria, chiuso per giunta a tempo indeterminato: la cenere viaggia alla velocità del vento, non a quella della luce. Ah... un'ultima cosa: il promesso radar per la cenere non esiste. Si sta sperimentando un'apparecchiatura del genere in Messico, ma quanto questa sia efficace nessuno ancora lo sa.

  3. L'asta per la gestione di Comiso: la SAC per alcuni ritardi non sarebbe in grado di partecipare all'asta per Comiso. Si annuncia ricorso. Da Ragusa rispondono che essendo Comiso una aerostazione privata non si può fare ricorso. Ma allora, se è privata, perchè istituire un bando così rigoroso e non cercare di entrare direttamente in sinergia con Fontanarossa? Dalle dichiarazioni lette sui giornali sembra trapelare il sospetto che Comiso sia stato completato in così poco tempo proprio per dare fastidio a Fontanarossa. Non sarebbe una sorpresa clamorosa: lo straniero ci invade anche grazie agli ascari locali.

  4. Il prolungamento della pista di Fontanarossa: un nuovo scalo al centro della piana serve solo a distruggere gli aranceti. La pista può essere allungata facilmente con molti meno soldi interrando ferrovia, asse attrezzato e, se serve, la tangenziale. In larghezza parte della decadente area industriale sarebbe meglio se fosse sepolta sotto l'asfalto di una seconda pista.


Forse ora sarebbe il caso di chiudere l'aeroporto...

Certo per ognuno di questo punti ci sarebbe parecchio altro da scrivere. Ma iniziamo a riflettere da qui. E soprattutto teniamo gli occhi aperti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco... perchè la cenere puo arrivare a fontanarossa e non all'aeroporto di Reggio Calabria?

Abate Vella ha detto...

Le nubi di ceneri vulcanica viaggiano con i venti, ed hanno quindi dei percorsi facilmente tracciabili.

La cenere arriva tranquillamente a Reggio Calabria, ma non viaggia alla velocitá della luce, ma a quella del vento. Per cui non c'é alcun bisogno di chiudere l'aeroporto a tempo indeterminato. Basta mettere un piccolo ufficio di sorveglianza metereologica. Costa molto meno dei danni causati dalla chiusura.

A Catania é ovvio che l'arrivo della cenere é immediato quando i venti soffiano verso sud. Ma anche questo non giustificherebbe chiusure totali.

L'aeroporto di Malta, anch'esso molto vicino al vulcano, non ha di questi finti problemi e non viene chiuso quando ci sono eruzioni.

Anonimo ha detto...

Diciamo ke il vento è la componente principale di trasporto delle ceneri vulcaniche, ma è anche vero che il vento cambia alle diverse quote ed è molto irregolare!Anche se volessimo considerare il vento regolare,c'è da dire che la cenere emessa dai vulcani ha diverse granulometrie,e le particelle piccole difficilmente possono essere individuate.Tale situazione fa si ke nel momento in cui dovesse essere segnalata, da chi di competenza, fuoriuscita di cenere,allora in base all'area interessata,che appunto dipende molto dalla direzione del vento, è giusto prendere le giuste precauzioni che spesso possono essere fin troppo conservative.In letteratura si trova molto materiale in cui si dimostra il danno che la cenere vulcanica causa agli aeromobili, e non sono poche le volte in cui aerei appena decollati sono dovuti rientrare perchè hanno trovato nubi di cenere vulcanica.Questo succede spesso fuori dall'europa ma anche da noi ci sono episodi.Quindi ci penserei bene prima di dire ke il problema delle cenere è un falso problema.

Abate Vella ha detto...

Il problema della cenere é un falso problema nel senso che é una normalissima componente dei rischi del volo aereo.

Nel mondo vi sono decine di aeroporti in situazioni simili a Fontanarossa di dimensioni anche tre o quattro volte maggiori di Fontanarossa e tutti questi allarmi non si verificano.

Fontanarossa o Reggio Calabria vengono chiusi per motivi politici, e precisamente per infliggere danno all'economia locale.

Tra le altre cose i venti alle diverse quote sono conosciuti e vengono monitorati di routine, altrimenti gli aerei non potrebbero comunque volare, cenere o non cenere.

Nella letteratura non vi sono notizie di danni causati agli aerei da cenere vulcanica. é tutto teorico. Sicuramente da prendere in considerazione per la sicurezza del volo, ma é tutto teorico.

Anonimo ha detto...

Beh tanto teorico non direi!!!E proprio in questi posti dove dice lei, sono stati frequenti gli atteraggidi emergenza anche con uno dei 2 motori gia in avaria a causa delle cenere entrata nelle turbine.
Il problema sarà anche politico,ma di certo chi prende queste decisioni è spesso indagato e deve dare spiegazioni alla magistratura che non può far nulla quando si sente dire che non ci sono le condizioni per garantire che l'aereo in volo verso quella direzioni non incontri cenere.E poi spesso è anche l'associazione dei piloti che si rifiuta di partire quando c'è emissioni di cenere.Penso che le vite umane valgano più di qualsiasi altra cosa.Anzi le posso dire che sotto il punto di vista del monitoraggio delle ceneri, qui in Sicilia siamo molto all'avanguardia, e spesso grazie a questo lavoro l'aeroporto non è stato chiuso anche in presenza di emissione di cenere, chiusura che invece prima avveniva quasi sistematicamente appena c'era cenere vulcanica.

Abate Vella ha detto...

Sono d'accordo con lei sul fatto che in Sicilia si stia facendo un ottimo lavoro e grazie a questo non sono riusciti a chiuderci l'aeroporto a tempo indeterminato.

La magistratura l'abbiamo contro, quindi non mi meraviglia.

Riguardo agli incidenti, sicuramente ne sa piú di me: ho cercato su internet e non ho mai trovato un esempio preciso, ma potrei non aver cercato abbastanza.

Comunque, ripeto in tutti gli aeroporti in vicinanza di vulcani esiste un ufficio metereologico che si occupa di monitorare anche questi fenomeni. E'il principale sugerimento dato dalle linee guida per mitigare i rischi da cenere vulcanica. Non mi pare che a Fontanarossa ve ne sia uno e che si stia pensando di piazzarne uno.

Forse lei puó dirmi qualcosa di piú in proprosito?

Anonimo ha detto...

Cerchi con google NASA ASH PDF e le uscirà per primo un articolo abbastanza esaustivo.
Non esiste ancora qualcosa che con precisione possa rilevare la cenere vulcanica quindi l'uniac cosa su cui basarsi ad oggi sono le previsioni fatte con i modelli di dispersione delle cenere vulcanica, che comunque ad oggi sono solo utilizzati per delineare un eventuale porzione di spazio da considerare critica per gli aerei.In presenza di cenere, con un vento che soffia verso nord-est è giusto chiudere l'aeroport di reggio calabria in base alle previsioni dei modelli, ma è altresi giusto evitare agli aerei che partono da Catania di decollare da quel lato perchè ricordiamo che la cenere man mano che viene trasportata cade quindi può interessare diversi livelli di altitudine.é proprio in questi casi che nel dubbio si decide di non far partire.Quando si chiude l'aeroporto del tutto è perchè la pista viene invasa dalla cenere ed anche le semplici operazioni di manovra arrecherebbero danno agli aeromobili.In un futuro si dovrebbe ad esempio poter prevedere una quando più celere ripulitura della pista.