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lunedì, gennaio 05, 2009

Il Vangelo secondo Giuffrè

Lo scorso 9 novembre il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso durante l'inaugurazione dell’istituto superiore di tecniche investigative dell’Arma a Velletri, ha fatto alcune dichiarazioni che ad alcuni sono sembrate eclatanti, ma che in realtà sono datate, ed anche di parecchio.

In particolare una frase sembra avere suscitato meraviglia:

“la mafia pur avendo sempre avuto interessi propri è stata anche portatrice di interessi altrui: in tantissime occasioni entità esterne hanno armato la sua mano”

Ma queste cose Grasso le ha dette e ripetute più volte almeno dal 2001 quando, ancora procuratore di Palermo, in un libro intervista disse (Il Corriere della Sera, 20 maggio 2001):

«Entità esterne, almeno in tantissime occasioni, hanno armato la sua mano. La convivenza tra Cosa Nostra e il sistema di potere, e quindi la politica, è molto di più di una semplice ipotesi investigativa. Ecco perché considerare Cosa Nostra un anti-Stato si è dimostrato un grossolano errore. Cosa Nostra molto spesso è stata lo Stato.»

Ed ancora:

«La campagna stragista, diffusa sull'intero territorio nazionale, con ogni probabilità non fu opera esclusiva del vertice di Cosa Nostra»

Ed è oltremodo interessante il cappelletto che l'autore dell'articolo, Gianluca Di Feo, pone sopra ai due stralci riportati:

Il procuratore rilegge tutti i misteri siciliani del dopoguerra: dalle gesta del bandito Giuliano alla morte del fondatore dell' Eni Enrico Mattei, dall' uccisione del generale Dalla Chiesa a quella del parlamentare comunista Pio La Torre. Per arrivare a una conclusione agghiacciante: «Cosa Nostra, pur avendo sempre interessi propri, è stata contemporaneamente portatrice di interessi altrui.»

Queste parole sembra che allora siano cadute nel vuoto. Ed anche ora sembra che lo siano visto che i vari antimafiosi dell'ultima ora (ripeto: ma dove vi eravate nascosti sino al 1992, mentre Pippo Fava veniva scannato come un cane in un 5 gennaio come questo?) continuano a chiedere cascando dalle nuvole «chi sono queste “entità”».

La sorpresa di Antimafia2000 (da cui ho tratto quest'ultimo interrogativo) è però più che legittima:

Nonostante queste gravissime dichiarazioni la notizia non ha avuto praticamente nessuna eco.

Il motivo è semplice, ed anche ovvio. Ma nessuno se lo vuole confessare. Se queste dichiarazioni non suscitano sorpresa il motivo può essere uno solo: tutti sanno tutto. Proprio così. Tutti gli apparati dello stato, dal presidente, al parlamento, ai vertici dei servizi di sicurezza sanno «chi sono queste “entità”».

Ma allora che senso hanno le interrogazioni parlamentari, le commissioni d'inchiesta, i discorsi alle inaugurazioni, i libri? Hanno un senso, ma esso è assolutamente contrario a quello che crediamo noi.

Le commissioni d'inchiesta servono a capire sino a che punto ha capito chi non dovrebbe capire. Capito? Con queste pantomime, i vertici delle istituzioni possono tastare il polso e fare un punto preciso della situazione. Se l'interrogato non sa come funziona il sistema, finisce male. Ma se lo sa, come Grasso, dice solo quello che capisce di poter dire e lancia un avvertimento: state attenti a quello che fate perchè ho le spalle abbastanza coperte da poter dire queste cose.

E Grasso a quell'inaugurazione li aveva avvertiti, ripetendo nuovamente le stesse cose dette diversi anni prima. Ma i destinatari dell'avvertimento, testardi, non ne hanno voluto sapere. E così il 17 dicembre sono stati costretti a “suicidare” Tanino Lo Presti[*].

A coda di quanto detto, poiché strettamente correlate all'identificazione di queste entità (che chi vuole vedere ha già visto...) si possono aggiungere alcune dichiarazioni del pentito Nino Giuffrè, braccio destro di Provenzano, pubblicate in un articolo di Antimafia2000 del 18 luglio 2008 e riferentesi alla cattura di Riina ed alla mancata perquisizione del covo di questi:

“Quello era il sacrificio più importante, per quel momento per cercare, da un lato di mettere fine alla figura di Riina come la persona che aveva scatenato il finimondo, … diciamo principalmente diciamo Totò Riina lo sapevano gente nostra dov’è che stava… e per l’intento che era ben preciso, sacrifichiamo Riina per salvare Cosa Nostra e tutto il resto”.

In pratica queste entità per riparare i danni causati da Falcone, sacrificarono Riina e tennero al sicuro Provenzano per il dopo, quando la mafia sarebbe potuta nuovamente tornare utile. Solo che questo momento non è più arrivato. Oramai il meccanismo era bruciato, e dopo l'arresto dei Lo Piccolo hanno deciso di chiudere l'intera operazione. E di questo abbiamo già parlato.

Ma ancora qualcuno chiede di sapere chi siano queste entità. Ecco allora come lo stesso Giuffrè sintetizza quello che successe nel 1992:

“C’era una divinità che dovevano essere offerti dei sacrifici umani”

Non sappiamo il contesto esatto in cui è stata pronunciata la frase dalla grammatica incerta, ma non vi sono motivi per dubitare che sia servita a riassumere con una metafora il passo riportato sopra, come descritto da Anna Petrozzo nell'articolo.

Ma Giuffrè potrebbe aver voluto rivelare anche dell'altro. Viene in mente S. Matteo, l'unico che ci racconta della strage degli innocenti perpetrata da Erode. Secondo alcuni commentatori (anche cristiani) questo evento non avrebbe fondamento storico. Sembrerebbe che Matteo in quel racconto abbia voluto rivelarci qualcosa di diverso, e cioè i sacrifici di infanti compiuti dallo stesso Erode, celandoli dietro una metafora.

Il pentito di mafia fa l'operazione inversa, e dietro la metafora cela l'entità.

[*] A proposito del suicidio del Lo Presti, visto come i precipitosi "rifondatori" abbiano messo in pericolo "l'entità", ne ha riferito anche l'Economist (edizione del 20 dicembre 2008) definendolo un "apparent suicide". Il significato corrente di "apparent" in inglese è opposto a quello italiano e vale per "chiaro, evidente". E così lo leggerà il lettore "medio". Ma il lettore "esperto" si rende conto di quanto un rafforzativo in quella situazione risulti strano ed ambiguo e proverà ad assegnare all'aggettivo il secondo significato che, come in italiano, esprime un dubbio. L'Economist come Parlagreco, dunque. E come Il Consiglio.

5 commenti:

rrusariu ha detto...

Un mio prozio, camperi (guardia campestre for italians) a suo tempo, raccontava che a Natale si faceva la rrotula (gambaletti con lunghi lacci), ovvero si regolavano i conti al suo paese.

Di certo sappiamo benissimo che in ogni borgo siciliano ci fossero dei circoli dei "buoni amici" che spesso discutevano. Questo nel piccolo. Ma a Palermu e negli centri siciliani ben altra fosse la gestione si sa.

Mia madre raccontò una volta che un rappresentante di un'importante associazione cattolica venne in paese ed a mostrare l'assegno di 100.000 lire che fu donato dall'allora Mons. Montini. Che fine fecero non si sa, spero a fin di bene, anche perchè non ero nato.
Il film "Segreto di Stato" dice un po' di tutto.

In mezzo alla festa dei SS. Innocenti, celebrata con i "fuochi d'artificio" dai noi novelli sudditi del fu Erode, dobbiamo ricordare che presso le nostre genti "autoctone " non vi erano esempi di sacrifici umani.
La presenza delle cittadine fenicie sulle nostre coste non portò ad alcuna assimilazione religiosa con i nuovi venuti.
Tutt'al più possiamo vedere la sopravvivenza di molti culti antichi fino a dopo l'arrivo dei Normanni, come viene espresso nei link di un post predecente legato al culto dionisiaco.

Quando nacqui io, nella casa accanto vi abitava una persona che chiamavamu Peppi lu foddhi, Giuseppe il Folle, la sua "follia" era che si rivolgeva con le preghiere al sole ed alla luna. Piu' avanti nel tempo lo rividi ancora che con la falce rivolgeva versi declamatori al cielo.

Ritornando ai nostri Celti Insubri risuscitati dai leghisti, pronti a riappropriarsi a qualche simbolo e rifarsi una immacolata origine.
Non sanno che sono figli di quelle buone donne dei Cimbri sconfitti dal generale romano Mario.

Bisognerebbe capire anche chi sono i quadri dirigenti di questo partito, con gergo da osteria che appende manifesti qua e là, ma bravo a distribuire agli amici degli amici poltrone e "prebende" adeguate a tutte le caste familiari con camicia verde.
In certi "Asili" sembrano che hanno i grembiuli verdi a quanto pare...

A Mammona si sacrificava tutto ... e si sacrifica ancora adesso.

Abate Vella ha detto...

Rrusariu,

certo dei collegamenti "esterni" i circoli "periferici" forse non sapevano niente ed erano convinti che la veritá fosse quella raccontata dai giornali. Un bell'esempio di "etero-direzione".

Mi piace l'allocuzione "noi novelli sudditi del fu Erode", alla Battiato ;)

Peró secondo me i sacrifici umani in tempi molto remoti si praticavano anche in Sicilia: la religione "naturale" é uguale in tutto il mondo. Ne parleró presto.

PS: ho aggiunto al post una citazione sull'anniversario della morte di Fava ed una nota finale sul suicidio di Lo Presti e su l'Economist

rrusariu ha detto...

Italy and the Mafia

Sicilian vespers
Dec 18th 2008 | ROME
From The Economist print edition

A wave of arrests hits the Italian Mafia....

Certo se vogliono dipingere la nostra ribellione del 1282 come un fatto di criminalità vorrà anche dire che sono molto abili a voler confondere le menti.
Dopo quasi 150 anni che sono riusciti a nascondere ai piu', nei testi scolastici dei libri di storia, la loro flotta ancorata davanti a Marsala per proteggere quei pirati mercenari fatti arrivare dalle desolate lande della bruma padania, adesso sti gentlemen di camera (ri putìa kku lampiuni rrussu) voglio capovolgere anche la nostra storia.
Solo che si sono accorti che la gente è diventata refrattaria a questi tentativi di inoculamento di "morbi coltivati in vitro" provenienti da laboratori italiani.

Le linee del tempo stanno per cambiare, ma da quando Apuleio scrisse le sue "Metamorfesi" sul finire del II secolo dopo Cristo, solo due popoli sono rimasti oggi sulla scena, i SICILIANI e gli Ebrei...
L'unica differenza che ci differenza da questi è stata l'amalgama di creare un'umanità aperta a tutti.
Anche noi abbiamo perso con i romani, ma non ci siamo incaponiti. Abbiamo trattato ed abbiamo conservato nel tempo i trattati a preservare le nostre genti. E' vero ci siamo ribellati, abbiamo supportato gli schiavi ribelli, gli "habiru" secondo l'etimo egizio, contro l'oligarchia latifondista romana.
Poi con le migrazioni popoli abbiamo riacquistato un po di libertà.
Ma come sono tornati i discendenti dei cosidetti romani è arrivata la nostra rovina!!!

Vorrei indagare da chi sono pagati i testi dei sussidiari nelle nostre scuole dell'obbligo... non voglio che si spendano soldi per strangolarci culturalmente.

A proposito oggi ricorre l'anniversario di un Presidente Siciliano assassinato da qualche scheggia di morbo proveniente da qualche laboratorio. Vincent Calcara Memorial Docet.

Abate Vella ha detto...

Rrusariu,

grazie di avermi ricordato dell'anniversario.

Provvedo a celebrarlo postando un importante indizio... (vedi approfondimenti)

rrusariu ha detto...

A qualcuno interessava tagliare fuori i Siciliani, nel senso che avrebber potuto essere una buona base per creare una infrastruttura a livello industriale e poter garantire 360 giorni all'anno per l'industria turistica metanizzando gli alberghi-ristoranti e altre attività connesse, felice ma insieme mortale fu allora l'intuzione di Piersanti Mattarella.

Mi ricorso il discorso che fece a Pertini in visita di stato in Sicilia al Parlamento Siciliano.

I pirati s'ammucciaru?