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domenica, maggio 17, 2009

Una cosa che andava fatta

Alla fine Matarrese è saltato: è questo un esempio di quello che può succedere quando la Sicilia si presenta unita contro i suoi avversari.

Il primo maggio durante l'assemblea di lega, i club della massima competizione italiana hanno unilateralmente deciso di staccarsi dalla serie cadetta e di dar vita ad una associazione: "Diciannove società di Serie A hanno oggi deliberato di costituire la 'Lega Calcio Serie A', conferendo a tale scopo mandato al dottor Maurizio Beretta".

Una soluzione che lo stesso Zamparini ha definito poco soddisfacente, «ma è una cosa che andava fatta». Perché?

Era da febbraio che Matarrese non dormiva più sonni tranquilli a causa degli incubi che gli procurava Zamparini. La svolta è finalmente arrivata con l'alleanza tra Palermo e Catania (vedi il post “Tra Palermo e Catania non mettere il dito”): da quel momento era chiaro che i vertici della lega avessero i minuti contati.

Intanto un Catania in vacanza si è battuto alla pari con la AS Roma, in una delle partite chiave degli ultimi campionati di calcio della massima serie: dal 7-0 del primo incontro, sino alla vittoria del Catania per 3-2 a dicembre, per arrivare alla equilibrata partita vista ieri.

La disfatta della Roma, che l'anno prossimo non andrà in Champion's League e quindi non incasserà abbastanza per salvarsi dalle grinfie di Unicredit (vedi il post “Vino dell'Etna”), ha seguito la stessa parabola, ed ora la Sensi sarà costretta a vendere. L'alternativa è il fallimento.

Ora che Matarrese ed i Sensi sono battuti, la porta delle coppe europee è spianata per Palermo e Catania, e Zamparini non si è fatto attendere: "Porterò Palermo nella Champions". E questa volta dice sul serio.

Matarrese è tornato al potere in Lega a seguito della famosa “moggiopoli”, uno scandalo in stile tangentopoli che come la famosa stagione delle “toghe rosse” più che fare giustizia, ha fatto vendetta.

Esiste la registrazione di una conversazione telefonica che spiega in modo preciso la realtà sullo scandalo che ha stravolto la geografia politica del calcio italiano alla vigilia della coppa del mondo del 2006 (Il Corriere della Sera, 18 maggio 2006):

«Stamattina m' ha chiamato Geronzi... allora senza sape' niente... senza sape' niente ho detto a Geronzi: Cesare mettigli il pepe in culo a Carraro perché mi sembra rincoglionito!»

Queste poche famosissime parole spiegano una cosa direi lampante: non era Moggi il capo di questo gruppo dedito al pilotaggio dei risultati delle partite. Moggi era un esecutore che doveva chiedere ad altri che avessero più potere di lui per riuscire ad ottenere qualcosa: non è credibile che Moggi avesse più potere degli altri due suoi “compari”, Carraro e soprattutto Cesare Geronzi

Allora è facile capire chi fosse il vero obiettivo di “moggiopoli”: quel Cesare Geronzi al vertice di Capitalia, quella banca (attenzione al fondamentale passaggio) che abbiamo visto sponsorizzare l'evento sull'indipendentismo siciliano a Messina un paio di anni fa.

Il titolo dell'articolo del Corriere citato sopra, indica uno dei principali crucci del Geronzi:

Moggi al telefono: «Ora anche la Roma starà agli ordini»

Da dove vengano gli attacchi non è poi così difficile capirlo basta ricordare questa domanda rivolta da un parlamentare della doppiogiochista Lega Nord a Fazio, ex governatore della Banca d'Italia (Fazio respinge accuse parzialità, "amico di tutti i banchieri", MilanoFinanza, 21 gennaio 2004):

"Sono amico di tutti i banchieri, cosa sono queste accuse di parzialità?" ha detto Fazio rispondendo ad un parlamentare della Lega Nord che gli aveva chiesto ragione dei rapporti con il presidente di Capitalia Cesare Geronzi ed, in particolare, gli chiedeva conto di avere affermato di lui "uomini eccezionali in tempi eccezionali".

L'eliminazione del presidente di Capitalia faceva parte della strategia di decapitazione della finanza padana e cattolica attuata dai vertici finanziari anglosassoni, strategia apparentemente riuscita con la nomina di Draghi a governatore della banca d'Italia, ma sostanzialmente fallita a causa dell'arroccamento degli avversari all'interno di Unicredit.

Quella Unicredit che ha poi continuato a sponsorizzare l'indipendentismo siciliano (vedi il post “Il rastrello di Montalbano”) e che ha trovato in Gheddafi il cavaliere bianco che la salverà dal tracollo economico.

Non solo: quella Unicredit che ha continuato la aggressiva politica di accerchiamento nei confronti dei Sensi.

Quali erano gli obiettivi nascosti dietro “Moggiopoli”: in Italia il calcio porta potere attraverso il controllo politico delle ebeti masse cittadine della moderna società occidentale. Il calcio non è per niente l'evento sportivo che ci vogliono fare credere. Esso è un evento prettamente (se non esclusivamente...) politico.

Controllando il campionato di calcio, si controlla consenso. E la AS Roma ha un peso politico non indifferente. Anzi, fondamentale per chi si propone di ridisegnare l'Italia su linee pre-risorgimentali [*]. Ogni potentato economico-politico italiano ha la sua propagine calcistica, dagli Agnelli, ai Moratti, a Berlusconi... sino al piccolo Pulvirenti!

Ed ecco qui nuovamente lo snodo di tutto, il punto di collegamento di tutte le vicende che abbiamo attorcigliato sino ad ora: lo scandalo calcistico esplose con tutta la sua forza in un momento particolare, e questa coincidenza non può essere considerata casuale alla luce dei fatti successi negli anni seguenti, dal 7-0 dell'olimpico, al 2 febbraio del massimino, al 3-2 ed al 4-3 di quest'anno, alla ingloriosa fine di Matarrese e dei Sensi.

Lo scandalo calcistico esplose mentre in vetta alla serie B si trovava il Calcio Catania che, improvvisamente privo dell'appoggio in Lega, cominciò a balbettare sino a rischiare di vedersi superata dal Torino nelle ultime giornate, cosa questa che avrebbe nociuto pesantemente a determinate forze politiche locali.

A quel punto in molti non avevano altra opzione che appoggiare i Siciliani e così riuscirono a compiere l'ultimo sforzo: il Catania fece il sospirato salto di categoria.

Tutti movimenti che sono partiti da molto lontano, da quel famoso 1992 in cui mentre il signor Draghi si trastullava a bordo del Britannia progettando l'attacco a Fazio ed alla finanza cattolica, da Bari lo stesso Matarrese iniziava la battaglia che pochi giorni fa ha definitivamente perduto ("L' odissea di Massimino che vinse il primo round", La Gazzetta dello Sport, 6 giugno 2003):

Ricordate il 31 luglio del '93? E' una data dolorosa per i tifosi rossazzurri. E' il giorno in cui l' allora presidente federale Antonio Matarrese firmò il provvedimento di radiazione della società dell' allora presidente Angelo Massimino per un presunto dissesto finanziario

La battuta di Zamparini è la più adatta a chiudere l'ultimo round della vicenda: «è una cosa che andava fatta».

Ci fermiamo qui questa volta, con la promessa di riprendere l'argomento nuovamente in futuro.

Post Correlati:
Tra Palermo e Catania non mettere il dito
Vino dell'Etna

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[*] Ed anche per chi a quel progetto si oppone: la scorsa estate si era offerto di comprare la Roma nientepopodimeno che George Soros.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

mmhhhh, abbastanza credibile ma non tutta la verità.
E dell'eredità (intesa come potere di comando) degli agnelli?
Chi è stato sconfitto e chi è risultato vincitore all'interno della FIAT?
Ti dice niente che subito dopo l'esplosione di calciopoli hanno fatto vedere al compleanno di montezemolo (in teoria JUVE) a braccetto col suo amico Tronchetti Provera (quindi INTER)? Eppure avrebbero dovuto odiarsi, quantomeno il primo avrebbe dovuto odiare a morte il secondo perchè è grazie alle intercettazioni del suo gruppo (Telecom) che splose il tutto.
Invece tutti e due a braccetto con tanto di foto su tutti i quotidiani e in tv.
Non è che il primo si è servito del secondo per eliminare gli agnelli di Umberto?
Io valuterei molto attentamente...

Abate Vella ha detto...

Anonimo,

quando si "inventano" strategie complesse come quella messa in atto per "moggiopoli" gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono molteplici e su tantissimi livelli.

Nel post mi sono dedicato a quello che secondo me e' il lato piu' vasto ed onnicomprensivo, cioe' la lotta tra i vertici della finanza mondiale "liberale", quella che spesso ho indicato some Entita' e la chiesa cattolica.

Poi sono sceso di livello verso una situazione locale, che oggi la diventando lo scenario principale della lotta.

Questo non esclude quello che hai detto, anzi cio' che dici mi aiuta molto per capire alcuni lati della vicenda che ancora non mi sono chiari, quelli degli Agnelli esautorati dal potere dopo la morte dell'avvocato.

Quindi credo tu abbia ragione quando dici che dovrei valutare questo aspetto molto piu' attentamente, ma credo che questo vada comunque inquadrato nello scontro piu' grande che dicevo sopra.

Grazie per il preziosissimo suggerimento.

Abate Vella ha detto...

Sai che pensandoci mi hai messo ben piu' di una pulce in testa...

...partendo dal caso Corona ed arrivando sino alla strana somiglianza nei tratti somatici tra il Montezemolo e l'avvocato...

C'e' anche da considerare che qui arriviamo anche ai recenti sviluppi FIAT ed alla possibile chiusura di Termini Imerese.

Anonimo ha detto...

bene, sono contento di averti aiutato....
altro piccolo suggerimento (non so se ti riferisci a questo quando parli di caso Corona): vicenda lapo elkann-travestiti-cocaina-ospedale.
Secondo te chi pedinava Lapo in ogni suo spostamento? Chi poteva permettersi una cosa del genere?
Non dirmi Moggi e non dirmi Corona per favore. In che periodo è successo tutto?
scusa, mi ero dimenticato di firmarmi.
Domenico

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Abate,

Commento qui la lettera di Sturzo che hai linkato tra i suggerimenti, visto che non potrei fare altrimenti.

La trovo straordinaria. E rende giustizia di tanta disinformazione e fango buttato sui siciliani e la loro storia.

Leggendo Sturzo ho scoperto delle cose che non sapevo. Siamo veramente disinformati, perfino sulla nostra storia piu' recente.

Se si potesse mi piacerebbe chiedergli se oggi, a 50 anni di distanza da quella lettera, sarebbe ancora ottimista. Nel 1959 Palermo non era ancora stata devastata dal sacco edilizio, e la Sicilia tutta era ancora una vera perla. Povera, ma pur sempre una perla.

Oggi la Sicilia e' il risultato di un saccheggio senza eguali in Occidente (forse solo Napoli ci batte). Una terra invivibile, un vero inferno per chi e' rimasto.

Chissa' se don Sturzo sarebbe ancora ottimista! Me lo chiedo con tanta amarezza e un po' di scoramento. Cosa che so non appartenerti, caro Abate. Il tuo ottimismo mi pare proprio lo stesso di Sturzo. Si vede che siete della stessa pasta.

Con affetto,

Ing. Volante

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Avere avuto personaggi come Sturzo è una fortuna. Ciò dimostra che non è assolutamente vero che il cattolicesimo è incompatibile con la politica.Io risponderei a costoro: guardate cosa è arrivato a fare questo prete.
Gia all'epoca si parlava di meridionalismo anche se poi il partito di Sturzo divenne nazionale, proprio come sta facendo l'MPA oggi.Quelli però furono anche anni di crisi economiche e la salita al potere di un partito fascista e dittatoriale frenò l'ascesa del partito del prete di Caltagirone. Mi pare di notare alcune somiglianze con i nostri anni.
Si notano in quegli anni ancora dei pregiudizi nei confronti dei Borbone rei di non aver concesso autonomie alla Sicilia, il che non era vero, ma forse era ancora troppo presto per dire tutta la verità sul Regno delle due Sicilie(con tutto ciò fu duramente attaccato dai massoni) cosa che invece stiamo riuscendo a fare nel 2009.
Spero che il sud un giorno riuscirà a rappropriarsi della propria identità: siamo tutti Borboni.

nebros ha detto...

non commentando ciò che riguarda il cattolicesimo, avrei cmq preferito che dicessi: siamo tutti barboni...

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Nebros, non ho un gran stipendio ma ancora non vado a domandare

nebros ha detto...

nonostante ciò, accomuna sicilaini e meridionali più quello che ho detto io, che quello che hai detto tu..

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Nebros, rispetto la tua opinione senza fare polemiche come vedi noi cattolici non siamo così integralisti come pensi.

Anonimo ha detto...

"Siamo tutti borboni"...
parla per te, pace e memoria a quella dinastia, ma per carità guardiamo avanti, non se ne può più con questa bufala del XIX secolo..
Abbiamo 3000 anni di storia e ci fossilizziamo su un secolo, mah!

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Anonimo, il periodo borbonico è una fase centrale ed importantissima della nostra storia, perchè dopo il 1861 la Sicilia ha vissuto una crisi politico-identitaria mai vista in 900 anni di storia.
Definirla "bufala" significa disprezzare la storia siciliana, altro che guardare avanti.
Ed a cosa dovremmo identificarci per rivendicare la nostra autonomia?Leggo 3000 anni di storia, intendi dire che l'autonomia ce la darà il siculismo o il sicanismo?O forse l'homo erectus siciliano?

Anonimo ha detto...

Pietà, Comitato, pietà...è una sinfonia con una sola nota che abbiamo ascoltato migliaia di volte. Buon lavoro e chiudiamola qua.

nebros ha detto...

"Nebros, rispetto la tua opinione senza fare polemiche come vedi noi cattolici non siamo così integralisti come pensi."

se ti ho dovuto rispondere in quella maniera, è proprio per il brutto vizio di voi cattolici e in questo caso anche borbonici, di parlare a nome di tutti...

inoltre, quando un non cattolico dice una cosa giusta, a nessuno viene in mente di dire "menomale che ci sono i non cattolici"...

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Nebros, che vuoi che ti dica ti auguro di estirpare la religione cattolica dalla terra(o la superstizione dei popoli come preferisci), ma fallo nella vita reale non da un blog a parole.
Non ti aspettare però di trovarmi a braccia aperte.

X Anonimo, non è questa la sede per fare discussioni sterili, per questo abbasso la voce che tanto fastidio da ai tuoi pregiudizi politici.

Abate Vella ha detto...

Domenico...

mi riferivo proprio a quello... lo spione può essere uno solo ;)

Ci siamo capiti al volo... credo!

Per quanto riguarda Sturzo, sono rimasto sorpreso anche io: leggendo libri e biografie su di lui, la posizione dell'ex sindaco di Caltagirone emerge sicuramente, ma l'argomento "autonomia Siciliana" è sempre preso di lato e mai affrontato direttamente.

Non ho mai letto le sue opere, mi chiedo però come mai un documento così significativo come questa lettere ai siciliani non sia tanto diffuso...

(a proposito, riposto il link qui:

http://www.webalice.it/placidoaltimari/appello%20ai%20siciliani.html )

nebros ha detto...

comitato, non canciari i carti supra u tavulu...fortunatamente verba volant, scripta manent

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Caro Nebros, con tutti i "brutti vizi" che mi ritrovo figurati se mi prendo anche quello delle carte

nebros ha detto...

"siamo tutti Borboni"
non l'ho mica scritto io e mai mi sarei permesso di farlo, al limite avrei potuto dire siamo tutti siciliani, ma sono sicuro che avresti detto:"no! siamo tutti borboni"...
di borbonico in sicilia, mi sà che sei l'unico e sinceramente lo ritengo già assai; cmq ognuno è libero di credere in ciò che vuole, basta che non coinvolga anche gli altri nelle proprie tesi strampalate, senza il proprio consenso.
ANTUDO

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Caro Nebros, mi pare che per una battuta da me fatta te la stai prendendo un po troppo, faccio appello alla Libertà di cui ti senti portatore.